Monitor da studio: guida all’acquisto

Monitor da studio: guida all’acquisto

Uno degli strumenti più importanti di chi produce musica elettronica sono senz’altro i monitor da studio.

Contrariamente a quanto si possa pensare, per avere un buon paio di monitor non serve spendere più di 1000€.

Ma cosa sono esattamente i monitor da studio?

Ora ti spiego.

Anche se per monitor viene spesso inteso lo schermo di un computer, nel gergo musicale pro, un monitor non è nient’altro che una cassa da ascolto.

Un tipo di cassa costruita appositamente per l’ascolto critico durante le fasi di produzione e creazione musicale.

Essenzialmente, il lavoro di un monitor da studio è quello di permetterti di ascoltare una sorgente sonora nella sua forma più pura e trasparente.

Esistono due diversi gruppi di consumatori in questo settore: quelli che ascoltano e quelli che producono. Il gruppo di semplici ascoltatori tende ad acquistare dei dispositivi che accentuino artificialmente determinate frequenze in modo tale da rendere la musica più accattivante (solitamente le frequenze basse con il cosiddetto bass-boost).

I produttori invece necessitano di speaker professionali che restituiscano l’immagine sonora nella maniera più fedele ed onesta possibile. E questo significa che la risposta delle frequenze deve essere piatta, priva quindi di qualsiasi artifizio che ne amplifichi una o più frequenze.

La convinzione tra gli addetti ai lavori è che se un brano suona bene su delle casse totalmente piatte, allora suonerà bene su qualsiasi dispositivo sul quale esso venga riprodotto. Sia esso l’altoparlante di un normale PC, l’autoradio, le cuffie dell’iPhone o l’impianto audio di un club.

L’acquisto di monitor da studio è dunque fondamentale per chi intende fare il missaggio dei propri pezzi autonomamente.

Cosa sapere prima di acquistare dei monitor da studio.

Se sei alle prime armi, ti spiegherò cosa serve conoscere per effettuare l’acquisto al meglio: terminologia, le differenti caratteristiche che possono essere presenti e quelle dalle quali non si può prescindere.

Passivi – Attivi:

I monitor passivi sono quelli che necessitano di un amplificatore esterno per poter funzionare. I monitor attivi invece hanno un amplificatore integrato e non hai quindi necessità di alcun amplificatore.

Non esiste una soluzione migliore tra le due, ma i monitor attivi sono sicuramente più efficaci e non dovrai preoccuparti di quale amp abbinare alle tue casse, dando per scontato che il costruttore abbia integrato il miglior amplificatore possibile per le caratteristiche tecniche delle casse.

Dimensione dello speaker:

Solitamente il nome del modello di speaker è determinato dalla grandezza del woofer, che si misura in pollici. Il JBL LSR30 5 ha un woofer da 5” mentre il JBL LSR30 8 ha il woofer da 8” e così via.

Le dimensioni del woofer oltre a dettare quelle generali dello speaker, rivestono particolare importanza nella risposta sulle basse frequenze. Detto in termini più semplici: un woofer più grande riproduce bassi più delineati e fedeli. E se produci musica elettronica e dance sai bene quanto sia importante avere un’immagine delle low frequencies più fedele possibile. Un’altra strada percorribile è quella di affiancare a dei monitor da 5” o 6” un subwoofer che è concepito per riprodurre proprio quelle frequenze nel modo migliore (se il tuo home studio si trova in un appartamento pensaci bene però: un subwoofer può causarti qualche grattacapo coi vicini).

Watts:

La potenza di un monitor è misurata in watts. Più alti sono e più volume ed headroom sarai in grado di avere in ascolto. Per un home studio non ha senso esagerare su questo aspetto, anche perchè trattandosi comunque di speakers near field (che quindi devono essere posizionati vicino ed in prossimità dell’ascoltatore) non c’è necessità di volumi esagerati.

Risposta in frequenza:

La fascia di frequenze udibili dall’orecchio umano va all’incirca dai 20Hz ai 20Khz. I monitor specificano quale range di frequenze raggiungono e può essere qualcosa di simile a 35Hz-35Khz. Una frequenza che parte da 35Hz significa che quel monitor non riprodurrà le frequenze al di sotto di quella soglia.

Budget:

Esistono monitor decisamente economici sul mercato ma consiglierei di non scendere sotto la soglia dei 250/300€ a coppia. Il rischio è che la qualità sia piuttosto bassa, materiali scadenti e mediocre sia la resa sonora.

Vediamo quelli che reputo i migliori monitor da studio per rapporto qualità/prezzo.


Presonus Eris E5

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Woofer Size: 5,25”
Frequency Range: 53Hz-22kHz
Total Power: 100W

Il nome del brand forse non ti dirà molto. L’azienda della Louisiana è rinomata per le interfacce audio e per i software come la DAW Studio One. Le Eris E5, per essere il primo modello di monitor da studio offerti da Presonus, sono decisamente impressionanti.

Il punto a favore di queste casse è che fa esattamente quello che dovrebbero fare un paio di monitor da studio: restituire un’immagine accurata e veritiera della musica che produciamo.

E lo fa ad un prezzo competitivo. Consigliatissime.


KRK Rokit 5 G3

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Woofer Size: 5”
Frequency Range: 45Hz-35kHz
Total Power: 100W

Non possiamo certo definire questi monitor, i più onesti e piatti sul mercato, come immagine audio. Le frequenze più basse vengono amplificate lievemente, il tanto di conferire un pò di make up per far sembrare la musica riprodotta più sexy ed accativante.

Probabilmente non sono i più accurati, ma in questa fascia di prezzo sono quelli che hanno l’estensione sui bassi più interessante.

Le Rokits si basano su un compromesso: pur enfatizzandone il sound, ti fanno capire come suonano le tue produzioni.


Yamaha HS8

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Woofer: 8′
Tweeter: 1-inch dome
Frequency response: 38 Hz – 30 kHz

Sin dal 1970 il celebre woofer bianco e il suono dei reference monitor Yamaha sono diventati uno standard industriale per la loro precisione. Diversamente dai monitor da studio che aggiungono frequenze basse o alte che ad un primo ascolto possono apparire piacevoli, gli altoparlanti della serie HS sono stati progettati per garantire un riferimento preciso, offrendo una piattaforma sonora ideale sulla quale fare affidamento durante il processo di mixaggio.

Gli HS8 sono una rivisitazione moderna di quei storici monitor con una risposta in frequenza piatta ed accurata. L’estensione sulle basse è ottima, considerate le dimensioni.


Adam A3X

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Woofer: 4,5”
Tweeter: X-ART ribbon
Frequency response: 60 Hz – 50 kHz

Il monitor professionale A3X è il più piccolo della gamma Adam – come la serie precedente usa la stessa tecnologia di trasduttore proprietaria di Adam e lo stesso tipo di woofer a sandwitch in fibra di carbonio e Rohacell®

Le tecnologie utilizzate da questi monitor sono tra le migliori sul mercato. Il futuristico tweeter X-ART è un esempio di qualità ed efficienza.

La particolarità di questo tweeter è che consente di estendere la risposta delle alte fino ai 50 kHz, ben oltre i limiti dell’orecchio umano.

Le basse sono altrettanto dettagliate, con una risposta incredibilmente possente per un woofer da 4,5” pollici.


JBL LSR305

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Woofer Size: 5”
Frequency Range: 43Hz-24kHz
Total Power: 82W

Tra quelli più economici, questi sono i monitor più consigliati. Economico spesso è sinonimo di bassa qualità. Ma in questo caso ciò non rappresenta la verità. A 300€ circa per coppia, non è facile trovare un rapporto qualità prezzo così elevato.

I JBL forniscono un’immagine fedele e dettagliata, con dei bassi accurati nonostante il woofer da 5”.

Questi sono quelli che reputo più indicati per i principianti o per un piccolo home studio.


Conclusione

Ricorda: è importante, così come per le cuffie, che le tue orecchie si abituino e si allenino ad un determinato tipo di monitor ascoltando più musica possibile su di essi.

Redazione

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